BUON COMPLEANNO UNITS
L’Università degli Studi di Trieste festeggia 100 anni dalla fondazione ripercorrendo alcune tappe del passato e guardando al futuro dell’Ateneo
8 agosto 2024, ore 18.00
Atrio Edificio A, Ala Destra, Campus di Piazzale Europa 1
Dopo un anno accademico ricco di eventi e attività ideate per celebrare il Centenario dell’Ateneo e per valorizzare il ruolo e l’immagine dell’Università anche rispetto alla città di Trieste, UniTS ha festeggiato la data clou di questo viaggio: l’8 agosto 2024, giorno del centesimo anniversario della fondazione.
L’evento “Buon compleanno UniTS”, si è svolto presso il Campus di Piazzale Europa, sotto la guida vivace dell’attore Davide Calabrese.
Come un nuovo Benjamin Button, l’Ateneo promette agli studenti, alla città di Trieste, alla comunità scientifica e al personale che lo mantiene vivo e vitale di …ringiovanire, continuando a investire in innovazione e ricerca.
Emozionante il racconto delle dottoresse Vanessa Maggi e Paola Santin sul Libro d’Onore, l’antico volume che contiene firme e messaggi delle grandi personalità che nel tempo hanno visitato l’Università degli Studi di Trieste.
Un seme per il futuro, recuperato dal passato, è la Campana delle Lauree che veniva suonata in occasione del conferimento del titolo: una tradizione interrotta da trent’anni che è stata rinnovata dal Rettore Roberto Di Lenarda con un nuovo “squillo” grazie all’opera di restauro dello strumento in occasione del Centenario.
“Abbiamo voluto dedicare al nostro Ateneo un momento di festa che unisse passato, presente e futuro e raccontasse la storia di un ateneo che, attraverso tante prove, si è evoluto ed è diventato migliore e più competitivo – spiega il Rettore, Roberto Di Lenarda – in questa giornata così speciale voglio ringraziare chi lavora e studia con noi, oltre le Istituzioni, gli Enti di Ricerca e il territorio che ci ospita per la grande fiducia e il sostegno che ci hanno sempre assicurato”.
Il simbolo della spinta al futuro è la Capsula del tempo. La scatola metallica, che è stata interrata nel cortile interno del Campus di Piazzale Europa, sarà riaperta tra cinquant’anni dagli “eredi” dell’Ateneo che ne scopriranno finalmente il contenuto. Nelle vicinanze sono stati anche piantati un ulivo, simbolo di pace e prosperità, e una rosa del Roseto del Parco di San Giovanni.
Al termine della celebrazione è stata annunciata anche la riapertura al pubblico della mostra allestita al Castello di San Giusto “1924-2024. Un secolo di storia dell’Università degli Studi di Trieste. Immagini e documenti”, visitabile fino a domenica 10 novembre 2024 negli orari di apertura del Castello. La mostra è realizzata da UniTS in coorganizzazione con il Comune di Trieste e il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
L’anno del Centenario in due minuti
UniTS in una parola
Buon Compleanno UniTS!
100 anni UniTS – 8 agosto 2024
I LIBRI D’ONORE
raccontati da Vanessa Maggi e Paola Santin
Il Libro d’Onore è il libro firme dell’Università degli Studi di Trieste. Questo antico volume, che risale alla fondazione dell’Università, è diventato un simbolo di onore ed eccellenza. Il Libro testimonia le persone straordinarie che hanno omaggiato questa istituzione con la loro presenza e hanno lasciato un segno indelebile nella sua eredità.
Ogni anno, in occasione dell’inaugurazione di un nuovo anno accademico, un illustre ospite è invitato a iscrivere il proprio nome in questo libro che racconta il valore del tempo stesso. La medesima cosa è avvenuta nel corso dell’ultimo secolo in tutte le occasioni istituzionali di rilievo. E così grandi protagonisti del Novecento, tra i quali Giuseppe Ungaretti, il Dalai Lama, Rita Levi Montalcini, Liliana Segre, Papa Giovanni Paolo II, i Presidenti della Repubblica Sandro Pertini e Sergio Mattarella, il già Presidente della Repubblica di Slovenia Borut Pahor e Papa Francesco, hanno lasciato la propria firma e dedica a testimonianza del loro passaggio in Ateneo.
Il Libro d’Onore diventa quindi un modo interessante e curioso per rileggere le pagine che hanno costituito la storia dell’Università.
LA CAMPANA DELLE LAUREE
restaurata e di nuovo in funzione dopo più di un trentennio
La seconda tappa dell’evento dell’8 agosto è stata dedicata a far risuonare la storica Campana, che veniva suonata a festa per i neolaureati, al termine delle sedute di laurea.
Il 3 novembre 1950, per esprimere simbolicamente la continuità ideale tra un passato denso di lotte e le sorti future dell’insegnamento universitario a Trieste, il Tribunato degli studenti volle che la vecchia campana fosse trasferita dalla sede di via dell’Università al nuovo complesso di Piazzale Europa.
Così la Campana venne prelevata dalla sua torretta per essere posta su un carro tutto coperto di alloro e tirato da due pariglie di cavalli grigi. Qualche centinaio di studenti partecipò alla cerimonia durante la quale venne fissata a parete nel piazzale interno dell’Ateneo.
LA CAPSULA DEL TEMPO
presentata prima del suo lancio nel futuro, con gli oggetti che verranno depositati all’interno
Una Capsula del Tempo è un contenitore appositamente progettato per conservare oggetti, documenti e altri materiali significativi, con l’intento di essere riaperto e studiato in un momento futuro.
In occasione del compimento dei suoi primi cento anni, l’Università degli Studi di Trieste ha realizzato una propria Capsula del Centenario che contiene una selezione di oggetti rappresentativi della vita universitaria attuale.
Il momento celebrativo dedicato alla Capsula avrà luogo nel cortile antistante l’Edificio D del Campus di Piazzale Europa, in una zona appositamente designata e segnalata con una targa commemorativa, che riporterà la data di fondazione dell’Ateneo e la data del Centenario.
In una zona limitrofa alla capsula verranno piantati un ulivo, simboleggiante valori quali la pace, la speranza, la saggezza, la prosperità e la longevità, e una rosa del Roseto del Parco di San Giovanni, luogo molto significativo in quanto sede universitaria e spazio storicamente simbolico per la città di Trieste.
Questo momento è stato pensato per guardare al passato e al presente, ma soprattutto per gettare uno sguardo fiducioso verso il futuro, con l’auspicio che le prossime generazioni possano ritrovare la Capsula e riscoprire il prezioso patrimonio storico e culturale racchiuso al suo interno.