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Il 2 dicembre 2024, dalle ore 10:00 alle 13:00, nell’Aula Magna dell’Edificio A, Campus di Piazzale Europa, si è tenuto il PhD Innovation Award, un evento promosso da UniTS nell’ambito delle celebrazioni per il centenario dell’Ateneo. Sono stati premiati cinque dottorandi che hanno hanno superato la prova finale tra il 1° gennaio 2023 e il 30 giugno 2024.

La cerimonia si è aperta con il benvenuto del Magnifico Rettore Roberto Di Lenarda, seguito dai saluti iniziali di Alessandro Baraldi, collaboratore del Rettore per la ricerca scientifica e i dottorati di ricerca.

Tre interventi di rilievo hanno offerto una panoramica sul ruolo dell’innovazione nella scienza e nella tecnologia:

  • Maurizio Manzin, Professore Ordinario dell’Università degli Studi di Trento, con “Innovazione e tecnoscienza nell’era del post-pensiero”.
  • Silvia Gross, Professore Ordinario dell’Università degli Studi di Padova, con “La chimica tra passato, presente e futuro: uno strumento versatile per la transizione verde”.
  • Anna Cereseto, Professore Ordinario dell’Università degli Studi di Trento, con “La rivoluzione dell’editing genomico nelle scienze della vita: dalle terapie avanzate al nuovo agrifood”.

Nel corso dell’evento i vincitori del premio hanno presentato le loro tesi di ricerca, condividendo i risultati e le idee innovative che hanno valso loro questo importante riconoscimento.

La cerimonia è stata arricchita dall’esibizione del Coro e dell’Orchestra dell’Università degli Studi di Trieste.

L’obiettivo finale è quello di valorizzare idee, originalità e creatività che sono le fondamenta del sapere e dell’innovazione che celebriamo nell’anno del Centenario.
 

PhD innovation award

Corso di Dottorato in Fisica
Relatore Prof. Erik Vesselli

Mono- and Bi-metallic tetra-pydiryl porphyrin monolayers from UHV to near-ambient conditions
La catalisi ha svolto un ruolo cruciale nello sviluppo tecnologico e oggi è centrale per affrontare le sfide della transizione energetica. I catalizzatori costituiti da singoli atomi (Single-Atom Catalysts, o SAC) rappresentano una soluzione promettente: consentono di minimizzare l’uso di materiali preziosi e di essere studiati e ottimizzati su scala atomica. Durante il mio dottorato, ho analizzato SAC bidimensionali basati su molecole di porfirine contenenti singoli atomi metallici, assemblate su un substrato di grafene. Grazie a tecniche avanzate e simulazioni da principi primi, abbiamo caratterizzato in ultra-alto vuoto la loro geometria e struttura elettronica. Successivamente, abbiamo investigato la loro reattività chimica in situ, in condizioni realistiche, per reazioni chiave coinvolgenti monossido di carbonio (CO), ossigeno (O₂) e acqua (H₂O). Tra i risultati più significativi, abbiamo osservato per la prima volta su singoli atomi intermedi di reazione critici, oltre a fenomeni di adsorbimento selettivo e cooperativo.

Francesco Armillotta

Corso di Dottorato in Nanotecnologie
Relatore Prof. Maurizio Prato, Coordinatore Prof. Alberto Morgante

Beatrice Bartolomei

Carbon Nanodots from purification strategies to multifunctional materials
La tesi è dedicata allo studio di una nuova generazione di nanoparticelle di carbonio luminescenti: i Carbon Nanodots. Queste nanoparticelle sferiche, di dimensioni inferiori a 10 nm, vengono ottenute trattando ad alte temperature (200-300°C) piccole molecole organiche, come gli aminoacidi. Attraverso il suo progetto di ricerca, Beatrice ha sviluppato innovative strategie sintetiche per realizzare Nanodots con caratteristiche ideali per molteplici applicazioni. Tra queste, spiccano nuovi Nanodots chirali utilizzati come catalizzatori per reazioni organiche, offrendo un’alternativa più economica e sostenibile rispetto ai catalizzatori tradizionali. Durante il dottorato, ha trascorso un periodo di ricerca all’Università del Michigan (USA) nel laboratorio del Prof. Nicholas Kotov, dove ha approfondito la comprensione della struttura e delle proprietà di queste particelle mediante tecniche di microscopia e spettroscopia avanzate.


Corso di Dottorato in Biomedicina Molecolare
Relatori Prof. Claudio Tiribelli e Devis Pascut, Coordinatore Prof.ssa Germana Meroni

The role of Aurora kinase A in the development of hepatocellular carcinoma and in the regulation of Programmed death-ligand 1
Il carcinoma epatocellulare costituisce l’80% dei tumori epatici ed è il sesto tumore più diagnosticato al mondo, rappresentando una delle principali sfide per la ricerca e la medicina a livello globale. La diagnosi tardiva e l’eterogeneità tra i pazienti limitano le opzioni terapeutiche, rendendo necessario lo sviluppo di farmaci mirati da utilizzare nella cosiddetta medicina personalizzata. Il lavoro svolto presso la Fondazione Italiana Fegato, durante il corso di dottorato offerto dall’Università degli Studi degli Studi di Trieste, ha permesso di identificare la proteina AURKA come un elemento cruciale fin dagli stadi pretumorali, che acquisisce maggiore rilevanza nel tumore al fegato, dove favorisce la proliferazione delle cellule tumorali. L’inattivazione di AURKA non solo arresta la crescita tumorale, ma riduce anche l’espressione di PD-L1, una proteina che consente alle cellule tumorali di sfuggire alla sorveglianza immunitaria. Questo duplice effetto antitumorale è ulteriormente potenziato dalla combinazione di un inibitore di AURKA con un farmaco anti-PD-L1, offrendo un approccio sinergico e innovativo contro il tumore. Sebbene questi risultati siano ancora in fase preclinica, delineano una promettente strategia terapeutica per il trattamento del tumore al fegato.

Luca Grisetti

Corso di Dottorato in Nanotecnologie
Relatore Prof. Piero Torelli, Coordinatore Prof. Alberto Morgante

Silvia Mauri

Operando soft X-Ray Absorption Spectroscopy Applications for the investigation of surface reactivity of Heterogeneous Catalysts for Methanol Valorization
Il metanolo è una molecola molto preziosa nel contesto della transizione energetica che stiamo vivendo: tra i suoi svariati potenziali utilizzi, permetterebbe il trasporto di idrogeno in modo sicuro ed efficiente. La comunità scientifica è alla ricerca di nuovi catalizzatori che permettano la sua sintesi e la sua decomposizione a miscele contenenti idrogeno. Presso la linea di luce APE-HE di Elettra Sincrotrone è stato messo a punto uno strumento che permette di studiare le proprietà elettroniche di materiali innovativi nelle loro reali condizioni di utilizzo, le cosiddette condizioni “operando“. Questa tecnica, chiamata spettroscopia operando NEXAFS e che conta pochi equivalenti in tutto il mondo, è stata utilizzata sfruttando la luce di sincrotrone per studiare diversi materiali che valorizzano la molecola di metanolo. Tra questi, spicca un catalizzatore green a base di ossido di rame e ossido di cerio che ha dato risultati molto promettenti, in quanto favorirebbe la reazione di produzione del metanolo a partire da metano e ossigeno, una reazione particolarmente vantaggiosa dal punto di vista energetico e che allo stesso tempo permetterebbe di eliminare il metano (gas serra) dall’atmosfera.


Corso di Dottorato in Scienze della Riproduzione e dello Sviluppo
Relatori Prof. Paolo Gasparini e Prof.ssa Giorgia Girotto
, Coordinatore Prof. Paolo Gasparini

Phenotypic high throughput screening highlights promising molecules for the treatment of SLC7A8 dependent age-related hearing loss
La ridotta funzionalità del gene SLC7A8 è stata associata allo sviluppo di una forma di sordità di origine multifattoriale estremamente comune che si manifesta principalmente nell’età adulta e per la quale non esistono ancora terapie mirate. L’obiettivo dello studio era quello di identificare delle molecole, tra i farmaci ad oggi già approvati, in grado di aumentare la trascrizione del gene quando l’attività dello stesso è compromessa a causa della presenza di varianti patogenetiche. Per raggiungere questo scopo, è stato eseguito un high throughput screening utilizzando una linea cellulare reporter creata ad hoc. Al termine dello screening e successive validazioni è stata identificata una molecola particolarmente promettente che mostra l’attività desiderata in vitro. I risultati ottenuti possono rappresentare il primo passo per sviluppare in futuro la prima terapia mirata per questa forma di sordità legata al gene SLC7A8.

Paola_Tesolin
Home » PhD INNOVATION AWARD: “PhD, autori del futuro della conoscenza”
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