#SBLAD – Shine Bright Like A Diamond
Antonio Della Marina
e Alessandra Zucchi
In collaborazione con:
Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche
Poetica
Le loro opere sono fatte essenzialmente di suono e di luce. Si interessano di spazialità, multi-dimensionalità e poliedrìa percettiva.
Hanno sempre avuto come riferimenti l’arte spaziale e gli ambienti totali, la ricerca nei confronti dell’interazione con il visitatore in un gioco continuo fra realtà e illusione, l’uso del bianco, la perdita dei riferimenti, interventi che non mirano a riempire lo spazio e il tempo ma ad estenderlo.
“Mi piace molto lavorare con il gioco fra il senso del reale e l’illusione, fra ciò che ci si aspetta e l’imprevisto, con lo scarto di dimensioni fra macro e micro, ordinario e meraviglioso, artistico e concreto.”
Alessandra Zucchi
“Considero il suono alla stregua della materia plastica, per creare opere d’arte che possono essere ′esposte′, come quadri o sculture. Sono opere che vanno esplorate, perché il suono per sua natura non riempie l’aria in maniera uniforme, ma si manifesta con vuoti e pieni, zone di addensamento e rarefazione che si compenetrano sfumando l’una nell’altra.”
Antonio Della Marina
Biografia
Nati a Udine, dove vivono e lavorano
Compagni nella vita e nell’arte, Della Marina e Zucchi hanno esposto le loro opere in contesti internazionali tra cui l’Experimental Intermedia, il leggendario loft di Phill Niblock a New York, la Quadriennale di Praga, la Lydgalleriet di Bergen, il festival Neue Musik in St. Ruprecht a Vienna,
l’Athens Electro Media Works, il Logos Tetrahedron a Gand, la Mestna Galerija a Nova Gorica, il Museo di Arte Moderna e Contemporanea Casa Cavazzini di Udine. Ideatori e direttori artistici del festival Il Suono in Mostra – rassegna internazionale di arte contemporanea. Dal 2011 curano e gestiscono a Udine Spazioersetti, una galleria/laboratorio di arte che ospita in forma permanente una loro installazione di suono e luce.
Antonio Della Marina è laureato al DAMS di Bologna, indirizzo Musica e lavora con il suono. Le sue composizioni sono sculture immateriali, dotate di una forma e una tridimensionalità percepibili attraverso l’ascolto. Nel suo lavoro usa astrazioni matematiche e generatori da lui appositamente costruiti.
Alessandra Zucchi è laureata allo IUAV di Venezia e lavora principalmente sulla percezione fisica e psicologica dello spazio. Si avvale, per la sperimentazione, di materiali inconsueti in abbinamento a combinazioni di suoni, luci, colori. Utilizza il linguaggio dell’astrazione per dar vita a trompe-l’oeil scenici totali.
Ph. Lara Carrer