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Alba Zari

In collaborazione con:
Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali

Il suo lavoro si concentra sulla demarcazione fra ciò che è umano e ciò che non lo è, tema diventato di estrema attualità da un punto di vista culturale, sociale, politico e tecnico.

Scienza e tecnologie appaiono chiaramente come una forza che ridefinisce questa distinzione, cercando di riprodurre l’umano (AI, robotica, ecc.) oppure offrendo strumenti per superare i limiti fisici della specie o, comunque, esplorando possibilità di trasformazione che generano nuove opportunità e interrogativi. Questa ridefinizione si genera anche per altre tematiche tra le quali le migrazioni e i diritti umani, il cui dibattito è spesso centrato sulla titolarità di questi diritti, nominalmente universali proprio in virtù della comune umanità
Cosa possiamo immaginare dunque per il futuro dell’umano? Chi potrà dirsi tale? L’intuizione artistica può offrire spunti di riflessione che non sempre i metodi formali applicati all’anticipazione possono garantire. 

foto opera Alba Zari
Opera di Alba Zari
foto Alba Zari

1987, Bangkok, Thailandia; vive e lavora a Malta

Laureata in Lettere e Filosofia indirizzo Dams cinema a Bologna, dal 2010 al 2011, frequenta un corso intensivo di Documentary Photography al International Center Of Photography a New York.

Le sue opere recenti includono Occult (2020-), uno studio visivo sulla propaganda della setta Children of God; ha viaggiato seguendo le tracce del passato di sua madre in India, Nepal e Thailandia. The Y – Ricerca del Padre Biologico (2017) è nato da un viaggio alla ricerca delle sue origini attraverso il padre che non ha mai conosciuto. Places (2015) è un libro e un progetto fotografico realizzato con ElementWo, che si occupa dell’analisi della comunicazione visiva della propaganda dell’ISIS; Radici (2013) è un progetto documentario sulla vegetazione del deserto di Mesr in Iran. Ha realizzato il cortometraggio documentario FreiKörperKultur (2021) e sta lavorando al suo primo lungometraggio documentario White Lies.

Con The Y fa parte dei Foam Talents 2020. Il suo lavoro è stato esposto in festival e musei internazionali come il MAXXI di Roma, la London Art Fair, il Circulation di Parigi e l’Athens Photo Festival. Ha vinto numerosi premi tra i quali il Backlight prize in Finlandia e il GraziaDei prize in Italia, oltre al premio della giuria Images Vevey in Svizzera. Le sue opere sono presenti in collezioni private e diversi musei tra cui il Fotomuseum Winterthur, il museo MAXXI, la Fondazione Orestiadi e la Collezione Donata Pizzi.

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Ph. Michele Biasutti

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