Antonio Sofianopulo
Poetica
“….La trasformazione sul piano della pittura, per Antonio Sofianopulo, diviene processo mentale trasformato nell’incorporazione di piani e di segni, di elementi figurati e di elementi decorativi. Insomma, più affine a Max Ernst che a Prampolini, più cut up che taglia e incolla, per far ritornare nel corpo della pittura tutto ciò che le appartiene, giocando per somma di frammenti e somma di dettagli.
La LINGUA/STRATAGEMMA di questi suoi lavori basa la sua vitalità sull’abilità del disegno, sulla rifinitura a punta di pennello e sul dialogo compensativo tra immagini dissimili, legate da un fil rouge a volte difficile da seguire.
Quali ESEMPI alle nostre spalle ne giustificano la modalità? Due nomi per tutti: Malcom Morley e David Salle, ambedue interpreti, sul piano della pittura, della sommatoria incongrua di segni e significati.
Una sommatoria che in Sofianopulo diviene però campo unitario della rappresentazione, tanto che l’incongruo diviene congruo, quasi a voler farsi ponte di una narrazione rinnovata, per divenire alfiere di quella verosimiglianza di cui ha tanto scritto sir Ernst Hans Josef Gombrich, e che noi potremmo definire come una nuova e sistematica verità.
I TRATTI SALIENTI di questa narrazione rinnovata e convincente sono: discrezione, gentilezza, tatto, sottigliezza, prontezza, eleganza, diplomazia, ironia. L’IRONIA sottintesa è valore ovvio, visto che gli abbinamenti possono non solo nascondere una critica e far generare un sorriso, ma invitano a pensare a un artigiano/intagliatore che esegue la sua opera con una serie infinita di piccoli tocchi in modo da renderla pregna di dettagli indecifrabili e non riconoscibili di primo acchito.
Infine, da Henry James a Sofianopulo, attraverso Morley e Salle, coniugando le parole in forza evocatrice delle immagini, potremmo riferirci alla pittura e concludere: “IO TI HO, MENTRE GLI ALTRI TI HANNO PERDUTA PER SEMPRE”.
E tra PERDUTA al femminile e PERDUTO al maschile si gioca tutta la nostra narrazione.
Che poi questo possesso riguardi la verità infine conquistata o la forza espressiva dell’immagine immaginifica, possiamo considerarlo valore relativo.” – da L’etica dell’immagine di Roberto Vidali
Biografia
Antonio Sofianopulo è nato a Trieste nel 1955, città dove vive e lavora.
Compie studi artistici, ma la sua formazione avviene principalmente in famiglia con la madre Renata, pittrice e pubblicitaria e con il prozio Cesare pittore simbolista allievo di von Stuck.
Inizia ad esporre nel 1977. Ricorderemo tra le mostre personali quelle tenute presso, il Centro “M. Merkouri” di Atene nel 1997, a Trieste al “Palazzo Gopcevich” per il Museo Revoltella nel 2003, allo spazio Juliet di Casier, alla Galleria Victor Saavedra di Barcellona nel 2006 e alla Galleria Franco Toselli di Milano nel 2008 e alla Duetart di Varese nel 2009, Università Bocconi, Milano nel 2010, alla Galleria Maniero di Roma nel 2011, e al Museo Revoltella di Trieste nel 2015, nel 2021 alla Duetart di Varese, nel 2022 alla galleria Medusa di Capodistria e nel 2023 allo Studio Vigato di Alessandria.
Tra le mostre collettive ricorderemo nel 1993 “La montagna Dipinta” a Castel Tevlana e Galleria Raffaelli di Trento, /“Equinozio” al Castello di Rivara nel 1994,/ “Va’ pensiero…” alla Promotrice alle Belle Arti di Torino nel 1997,/ “Bel tempo” Ludwig Mùzeum di Budapest nel 1999,/ “Mediterranea” a Dubrovnik nel 2001,/ “Da de Chirico a Leonor Fini” al Museo Revoltella di Trieste nel 2002,/ “A ruota libera” negli spazi della Fiera di Milano nel 2004,/ nel 2016 “ Corrispondenze d’Arte” al Museo Revoltella – Trieste,/ nel 2017 Sala 1 – Roma /nel 2018 “Soft Revolution” alla Triennale – Milano/ nel 2019 Hotel Aquerello Toselli Museo city Milano.
Le principali gallerie di riferimento sono in Italia sono : lo Studio Vigato di Alessandria, Toselli a Milano e in Spagna la Galeria Saavedra di Barcellona.
La sua opera compare nell’ultimo libro di Germano Celant +Spazi
Una sua opera vestiva il C.D. musicale dei Luc Orient “La Vie À Grand Vitesse” del 2012
Su di lui hanno scritto tra gli altri: Roberto Vidali, Maria Masau Dan, Valerio Dehò, Vittorio Sgarbi, Alessandra Tiddia, Elena Pontiggia e Franco Toselli, Ivan Quaroni, Francesca Liotta.
Antonio Sofianopulo è stato tra i fondatori della rivista internazionale d’arte contemporanea Juliet, è curatore del Museo “Costantino e Mafalda Pisani” della Comunità Greco Orientale di Trieste.
Sue opere si trovano presso il museo Paolo Pini di Milano, al museo “P. Revoltella” di Trieste e in diverse collezioni private in Italia e all’estero.